Merigar il piccolo Tibe dell'Amiata

Clarissa

05 maggio 2021 by Clarissa

Letteralmente “residenza della montagna di fuoco”, simbolicamente “dimora dell'energia”

Merigar è un luogo immerso nella natura situato nel comune di Arcidosso in provincia di Grosseto, dove le pendici del monte Amiata incontrano quelle del monte Labbro e la sua riserva naturale. Qui dal 1981 si riuniscono le persone interessate allo studio e alla pratica dello Dzogchen secondo gli insegnamenti del Maestro Chögyal Namkhai Norbu. Merigar in tibetano significa “residenza della montagna di fuoco”, simbolicamente “dimora dell’energia”.

Chögyal Namkhai Norbu (1938-2018)

Eminente studioso della cultura del Tibet e maestro di vita, figura unica nel panorama spirituale contemporaneo.
Nato nel 1938 a Ge'u, nella Contea di Derge, Chögyal Namkhai Norbu fu riconusciuto come reincarnazione del grande maestro di Dzogchen Adzom Drugpa (1842-1924) e, indirizzato a un’educazione tradizionale, completò con successo gli studi in scienze filosofico-letterarie. Nel 1955 incontrò e ricevette insegnamenti dal suo principale maestro, Changchub Dorje (1863-1961), il cui modo di vivere e trasmettere la conoscenza dello Dzogchen sarà per lui fonte di profonda ispirazione per tutta la vita.
Quando, nel 1959, fu invitato in Italia dal celebre tibetologo e orientalista italiano Giuseppe Tucci, Chögyal Namkhai Norbu era già noto come studioso e maestro spirituale, aveva insegnato lingua tibetana a Chengdu, in Cina e da un anno si trovava in Sikkim, in India, dove lavorava come autore di saggi in tibetano. Fra le proposte ricevute, Chögyal Namkhai Norbu scelse di venire in Italia motivato in particolare dall’interesse per l’importante biblioteca di testi tibetani che lo studioso italiano aveva collezionato negli anni.
Così, poco più che ventenne, Chögyal Namkhai Norbu collaborò con il Prof. Giuseppe Tucci al catalogo dei testi tibetani dell’Ismeo (Istituto per il medio e l’Estremo Oriente) a Roma e nel 1962 divenne professore di lingua e letteratura tibetana all’Università di Napoli “l’Orientale”, dove insegnerà fino al 1992.
Chögyal Namkhai Norbu si è quindi stabilito in Italia. Nel 1971 ha iniziato a insegnare lo Yantra Yoga e nel 1976, su richiesta di studenti di diversa estrazione e provenienza, ha dato i primi insegnamenti di Dzogchen Atiyoga. Per oltre 50 anni ha quindi dedicato la propria vita a far conoscere questo antico insegnamento, autentico patrimonio dell’umanità, a migliaia di persone in tutto il mondo.
Doratu Nel 1981 ha ispirato e contribuito alla fondazione di Merigar, il primo centro della Comunità Dzogchen. Negli anni successivi, centri simili sono sorti spontaneamente in altri paesi europei e negli Stati Uniti, in Sudamerica, Cina, Russia, Australia, dando vita all'attuale e numerosa Comunità Internazionale Dzogchen, un'associazione che gode di rispetto e prestigio anche in ambito istituzionale. Nel 1983 la casa editrice Shang Shung edizioni fu fondata con lo scopo principale di pubblicare gli insegnamenti di Chögyal Namkhai Norbu e di altri maestri appartenenti alle tradizioni tibetane, buddhiste e non buddhiste, mentre i testi che egli aveva portato con sé dal Tibet e quelli che si rendevano man mano necessari ai suoi studi formarono il primo nucleo di opere che hanno dato vita a quella che oggi è la Biblioteca Zikhang.
Il Gönpa di Merigar

Doratura del Longsal

In questi giorni il Longsal che solitamente ci accoglie all'ingresso di Merigar si sta impreziosendo con una copertura di foglia oro zecchino!
Per farlo è stato necessario spostare il Longsal in un'area protetta del Gönpa, dove è stato disteso, e ci si è avvalsi di una recente tecnica di doratura del metallo, la stessa utilizzata per lo Stupa di Chanteloube, in Dordogna, Francia. Per ogni sezione, si stende prima uno stato di resina epossidica trasformata in colla e, dopo un periodo di attesa, che a seconda dell'umidità dell'aria può essere tra i 40 minuti o più di un'ora, è possibile applicare la sottilissima e volatile foglia oro. Una volta che la colla è completamente asciutta (circa 24 ore) la foglia oro risulterà vetrificata, e resisterà così al tocco e alle intemperie. L'oro 24 carati non si ossida. Con questa tecnica l'oro risulterà brillante, anche se non perfettamente liscio.
Tanita Ferrari, esperta decoratrice, sta coordinando il progetto, gestendo i volontari che insieme a lei stanno eseguendo questo lavoro.
l Tempio della Grande Contemplazione
Concepito, ideato e progettato da Chögyal Namkhai Norbu
Il Gönpa di Merigar
Il Tempio della Grande Contemplazione (in tibetano ཏིང་འཛིན་ཆེན་མོ་) è stato concepito, ideato e progettato da Chögyal Namkhai Norbu ed è stato inaugurato da S.S. il Dalai Lama nel maggio del 1990.
È situato su un’altura, circondato da colline che gli fanno da corona, in una posizione propizia al centro della valle che separa due suggestivi e leggendari rilievi, il monte Amiata e il monte Labro. Questa posizione è stata accuratamente scelta in base ai criteri della geomanzia tibetana.
Costruito in legno, vetro e rame, è stato decorato secondo lo stile tradizionale dell’arte tibetana, ma è unico nel suo genere: peculiari sono infatti la forma ottagonale, la scelta dei materiali e le figure e i simboli ivi raffigurati.

Gli Stupa

Il Chörten (mchod rten, in sanscrito stūpa, è una rappresentazione simbolica, a tre dimensioni,) della mente illuminata del Buddha e spesso ha funzione di reliquiario.
A Merigar ci sono tre stupa. Il primo a essere edificato è stato il Piccolo Stupa dell’Illuminazione, costruito nel 1983, cui è seguito, nel 1998, il Grande Stupa dell’Illuminazione. Un terzo stupa è stato edificato in marmo di Carrara nel 2016 secondo il modello dello Stupa della Completa Vittoria.
Dal 3 ottobre 2018, il Grande Stupa dell'illuminazione accoglie le spoglie del Maestro Chögyal Namkhai Norbu.

La Casa dello Zi

Proseguendo oltre la Casa Gialla (Serkhang) per un centinaio di metri, dopo una breve discesa, si giunge a un edificio che, nonostante il suo aspetto comune, custodisce un patrimonio inestimabile.
Questo è il cuore culturale e storico di Merigar e non solo: ci sono infatti la Sala del Mandala, la Biblioteca e gli Archivi della Comunità e della Fondazione Shang Shung con l’annesso ufficio. Così come gli altri edifici, anche questo ha un nome tibetano, Zikhang, ovvero Casa dello Zi (gzi), la pregiata pietra della famiglia delle agate cui la tradizione tibetana attribuisce speciali proprietà di amuleto oltre che particolari valori simbolici e materiali. La casa dello zi stata inaugurata nel 1987.)

Il Cinerario

Il Cinerario di Merigar, riservato ai soci della Comunità Dzogchen, è situato sotto il Tempio della Grande Contemplazione. È il primo edificio di questo tipo nella Comunità Dzogchen e può contenere 800 urne.
È di forma ottagonale e ha quattro porte d’ingresso orientate verso i punti cardinali. L’esterno è decorato nel lato superiore con le sillabe mantra di Simhamukha, la dakini dal volto di leone, in caratteri Ranjana e di colore rosso vermiglio. Queste iscrizioni creano una catenaprotettiva tutto intorno all'edificio. Al di sotto del mantra ci sono decorazioni floreali e i volti di animali mitologici benevoli, chiamati kirtimukha, che offrono gioielli.
Il soffitto interno è decorato con 12 pannelli su cui sono dipinti alcuni mandala (chiamati tagdrol) i cui mantra, colori e immagini sono stati oggetto di un'accurata ricerca nei testi originali. Sugli altri pannelli sono invece dipinti i mantra delle sillabe di Samantabhadra in diverse grafie. Questi mantra e mandala sono causa di liberazione per gli esseri attraverso diversi tipi di contattto, inclusa la vista. I colori dei pannelli sono stati preparati seguendo i metodi tradizionali dell'arte tibetana, con l’utilizzo di pigmenti naturali mescolati a pietre semipreziose ridotte in polvere tra cui turchesi, perle e coralli, lapislazzuli, ambra, malachite. I mantra sono dipinti in oro zecchino misto ad argento, rame, ferro e bronzo.



 

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