L'anello di Ripa d'Orcia e Bagno Vignoni
Itinerario: San Quirico d'Orcia, Ripa d'Orcia, fiume Orcia, guado, Bagno Vignoni
L’itinerario è piuttosto lungo e impegnativo, 12 km nella versione più breve e 18 in quella completa, dalle 4 alle 6 ore di cammino.
Si parte da San Quirico d’Orcia, in direzione Ripa d’Orcia.
L’antico castello di Ripa d’Orcia fa da punto di riferimento durante tutta la prima parte dell’escursione, e se ne rimane arroccato, con le chiari e possenti mura che svettano sopra il verde scuro dei lecci. Raggiunto e aggirato il borgo di Ripa d’Orcia, oggi grazie l’azione di una Associazione culturale locale “OPERA Val d’Orcia” si trova il cancello aperto fino al tramonto e il piccolo borgo è di nuovo percorribile. Si scende lungo il Fosso delle Streghe fino al fiume Orcia e, se possibile, lo si guada e si risale rimanendo nascosti dentro una bella lecceta, tappezzata a primavera di anemoni e ciclamini. In questo punto attraversare il fiume è un po’ difficoltoso, perché l’acqua è piuttosto profonda e i massi scivolosi; in genere, comunque, da aprile il guado è possibile, ma occorre portare dei sandali in gomma per non farsi male ai piedi con i ciottoli o scivolare.
Attraversare l’Orcia a La Mulina, invece, è più semplice, poiché vi è un guado in cemento. Qui, un tempo, vi era un vero ponte, di cui ancora rimangono i piloni, rovesciati sul letto del fiume. Accanto una passerella, non più utilizzabile. Da qui si procede lungo la sponda destra del fiume fino a Bagno Vignoni.
Bagno Vignoni merita già da sé una giornata, pertanto se ci sentiamo molto affaticati possiamo soffermarci appena (ricordandosi di ritornare!) e riprendere subito la strada del ritorno, che ci permetterà di vedere il piccolo borgo di Vignoni e poi rientrare a San Quirico.
In ogni caso Bagno Vignoni è un luogo che chi viene in Val d’Orcia non può assolutamente perdere, con la sua splendida vasca al cui interno sgorga da più di mille anni una acqua termale ricca di proprietà benefiche.
La riserva naturale di Ripa d'Orcia
La Riserva Naturale di Ripa d’Orcia si trova nel territorio del comune di Castiglione d’Orcia ed è facilmente raggiungibile anche da S. Quirico d’Orcia. La riserva si può scoprire a piedi ed in bici percorrendo le varie stradine e sentieri dai quali si godono una serie di bellissimi panorami sulla campagna circostante che esemplificano le caratteristiche del territorio della Val d’Orcia riconosciuto Patrimonio dell’Unesco. Nel tratto di sentiero che va dal Podere Caggiolo fino al Podere San Pietro si ha la possibilità di ammirare la tipica vegetazione della macchia mediterranea caratterizzata da leccio, ginepro e corbezzolo, all’interno di un territorio che si presenta particolarmente arido, assolato ed esposto ai venti. Dal podere Scarabotti l’attenzione viene catturata dal Castello di Ripa d’Orcia che, arroccato su uno sperone roccioso, si affaccia sulle gole del fiume Orcia, avvolto da un fitto manto di lecci. Lungo l’intero tragitto è facile imbattersi sulle tracce lasciate nel fango dai caprioli e dai cinghiali, numerosi aculei di istrice si trovano sparsi nei sentieri meno transitati mentre le piume di fagiano abbondano vicino alle zone sabbiose per i bagni di sabbia. Prestando attenzione si possono ammirare numerose specie di uccelli fra i quali gazze, ghiandaie, passeri, fringuelli, storni ed alcuni rapaci come l’affascinante poiana.
Borgo di Ripa d'Orcia
Il Castello di Ripa d'Orcia fece parte dell'organizzazione territoriale della Repubblica Senese almeno dal 1271. Nel corso del 1300 appartenne alla potente famiglia dei Salimbeni che ne rimasero proprietari fino al XV° secolo.
Nel 1438 Siena inserì definitivamente Ripa nel proprio territorio d’appartenenza. La datazione precisa della struttura edificata, costituita da un possente mastio a pianta quadrata circondato da un recinto murato di forma irregolare dotato di una sola porta di accesso, non è di facile attribuzione a causa dei numerosi rimaneggiamenti eseguiti in epoche diverse e soprattutto agli inizi del '900.