Un viaggio tra terre e tradizioni
Nella zona di Langhe, Monferrato e Roero, in tavola è difficile che manchi una buona bottiglia di vino, spesso di Barbera, in particolare la domenica e nei giorni di festa. E con il buon vino piemontese spesso si cucinavano anche carni, brasati ma più spesso dolci e biscotti secchi che avevano il pregio di conservarsi a lungo. Infatti una volta nei piccoli paesini del Piemonte non c’era certamente il forno in ogni casa e c’erano anche pochi forni in comune. Quando si accendevano i forni di comunità, di solito una volta alla settimana nella migliore delle ipotesi, si cuoceva il pane per tutta la comunità del paese. Per poter cuocere il pane però, soprattutto in forni grandi e capienti, l’ambiente interno e la volta dovevano avere una temperatura molto alta. Per questa ragione si sfruttava il forno anche nella fase di preriscaldamento e facendovi essiccare della frutta, oppure mettendo a cuocere verdure, carni, ma anche dolci secchi e morbidi e i torcetti, che allora erano una versione dolce dei grissini.
Ingredienti in versione light, ovvero senza l’abbondanza di burro che conteneva la versione originale, ottima soluzione anche per coloro che sono intolleranti ai latticini:
· 250g di farina 00
· 70ml di olio extravergine d’oliva
· 70ml di vino rosso Barbera d'Asti
· 80g di zucchero
· 1 cucchiaino di lievito per dolci
· un pizzico di sale
· zucchero qb per "impanatura" finale
Preparazione:
Accendete il forno a 180°. Setacciate la farina e unite il lievito, separatamente unite l’olio con il Barbera, il sale e lo zucchero emulsionando per bene, poi aggiungetelo alla farina mescolando inizialmente con una forchetta, e poi con le mani per amalgamare bene il tutto. Lavorate l’impasto velocemente realizzando un salsicciotto, prendetene una parte spessa circa 4cm e larga 1cm, realizzate con le mani dei salsicciotti grandi come un dito. Sopra una teglia con la carta da forno, appoggiate i salsicciotti precedentemente chiusi unendoli alla cima, dandogli la classica forma dei torcetti, e impanandoli nello zucchero. Infornate quando il forno sarà a 180° per 18 minuti.
Conservateli in una scatola di latta come si usa fare con i biscotti di Natale e consumateli entro due o tre settimane al massimo. Ah, dimenticavo… Il loro nome ovviamente deriva dalla loro stessa forma che in piemontese vuol dire “ritorti”.